Il Taekwondo, dal coreano Tae (colpire col piede), Kwon (pugno) e Do (arte), è un metodo di combattimento di antica origine coreana. Praticato sin dal I sec. a.C. come arte marziale, il Taekwondo si è affermato come disciplina sportiva di combattimento nella seconda metà del XX secolo, distinguendosi dagli altri sport marziali per la particolare efficacia, dinamismo e spettacolarità delle sue tecniche di gamba (calci circolari ed in volo, calci multipli).
Io ho scoperto questo sport grazie ad alcuni miei amici che lo praticavano e da lì mi sono appassionato, poi man mano che diventavo sempre più bravo ho iniziato a fare gare in giro per l’Italia a livello Nazionale.
I combattimenti nel Taekwondo durano più o meno 2 o 3 minuti e si svolgono normalmente in 3 round e vince chi ne conquista 2 scontrandoci uno contro uno.
Nel Taekwondo l’abbigliamento è abbastanza semplice: si indossa in genere un Dobok che è il tipico chimono coreano, una cintura che, come nel karate, ha diversi colori; la differenza è che invece di passare alla cintura successiva, troviamo una cintura di mezzo che comprende il colore precedente e quello successivo.
In gara invece oltre ad utilizzare il Dobok e la cintura, si utilizza anche il caschetto (che fino ad una certa età ha la visiera e poi senza, ma con il paradenti); poi usiamo le gomitiere (che servono a proteggere i piedi dell’ avversario); poi utilizziamo le ginocchiere che servono ad attutire il colpo quando ci si scontra con il ginocchio; i “piedini” che servono a proteggere i piedi quando si tirano calci; e infine troviamo la corazza che viene utilizzata per non farsi male quando l’avversario tira il calcio.
Riguardo alle gare in giro per l’Italia, vi racconto la mia a Roma: essendo una gara a livello nazionale, mi sono sentito emozionato perché era la prima volta che partecipavo ad una competizione di questo tipo. Il tutto si svolgeva dentro un tendone con all’interno otto esagoni per combattere (per regola siamo divisi per categoria di peso). Nel corso di questa gara ho fatto quattro incontri dal mattino fino alla sera e l’ultimo è stato con un ragazzo irlandese. Ho vinto la medaglia d’argento.
Questo è il mio sport. Spero di avervi appassionato come lo sono io o almeno un po’!
(Alessandro Rossi, 2F)